Montescaglioso ha il suo albero monumentale da tutelare. E' stato censito in contrada Oliveto dei Monaci. E' un Pino d'Aleppo alto 20 metri con una ciconferenza di 410 cm.
Un buon punto di partenza per incominciare a progettare un Piano Comunale per il Verde Pubblico. Evitando di assistere al ripetersi di tagli indiscriminati di alberi (ormai adulti) lungo i viali della nostra Montescaglioso.
Il nostro albero monumentale
Vari documenti ufficiali confermano la presenza a Montescaglioso di un ALBERO PADRE da tutelare. L'ultimo censimento regionale lo posiziona al numero 247. Molte le curiosità che emergono dalle differenti ricerche...
“... albero monumentale più alto della Basilicata (il faggio di Terranova del Pollino alto 40 metri).”
“La Carta – Albo di Basilicata (1988) - riporta il censimento di 105 esemplari esistenti sul nostro territorio con relative schede descrittive, leggende e curiosità ad essi legati. La sua realizzazione ha visto la partecipazione attiva dei cittadini che hanno segnalato l’esistenza di questi alberi monumentali nei propri comuni, riportandone aneddoti, curiosità, leggende. Sfogliando la “Carta degli alberi padri” si può andare alla scoperta dell’albero monumentale più alto della Basilicata (il faggio di Terranova del Pollino alto 40 metri), o di quello con il tronco più grosso (il castagno di Marsico Nuovo con 7,6 metri di circonferenza). La specie più rara, cioè non autoctona, è la sequoia gigante di Campomaggiore, importata dall’America, radicata sui ruderi di Campomaggiore Vecchio da 150 anni. La specie più segnalata è, invece, la quercia Roverella.
Tantissimi gli aneddoti legati a questi alberi narranti. Dai briganti alle apparizioni delle Madonne, dalla presenza dei fantasmi a quella dei “munaciedd”, gnomi dispettosi”.
Documenti antecedenti
La giunta regionale della Basilicata aveva aggiornato l'elenco degli alberi monumentali e di particolare interesse naturalistico e paesaggistico. Il primo elenco è costituito da 79 esemplari arborei, 65 in provincia di Potenza e 14 in provincia di Matera. Fino a ieri esisteva un solo elenco regionale delle piante di particolare interesse naturalistico e paesaggistico da salvaguardare e risaliva al 1988. Dopo un apposito studio per la revisione e l'aggiornamento delle alberature e di singoli alberi di particolare interesse naturalistico e paesaggistico, dopo la notifica ai proprietari della proposta di protezione, e dopo il parere positivo espresso dal Comitato Scientifico Regionale per l'ambiente, la giunta regionale ha approvato il nuovo elenco dando mandato al presidente della giunta regionale di emanare conforme decreto recante l'elenco degli esemplari arborei da proteggere.
Spiccano nell'elenco la Quercia di 400 anni di età presente a Acerenza, il Pioppo nero di Avigliano (300 anni d'età), il Cerro di Brienza (450 anni) nel potentino. Di particolare interesse anche l'Olivo di Lavello (500 anni di età), il Tiglio di Pescopagano (400 anni), il Pino d'Aleppo di Ripacandida (500 anni), il pino Loricato di Terranova del Pollino simbolo del Parco del Pollino (5-600 anni), la Palma di datteri di Matera (150 anni), la Quercia di Tricarico (600 anni). I più alti tra gli alberi monumentali protetti sono il Faggio di San Giorgio Lucano (35-40 metri di altezza) o il Pino d'Aleppo di Ripacandida (35 metri). L'esemplare con la maggiore circonferenza basimetrica è la Quercia di Avigliano, con 8,20 metri .
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