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Un Bel viaggio lungo 77 anni. Dalla triste storia di uomini tenuti "nascosti" alla società italiana e confinati in Basilicata, fino ai nostri giorni che parlano la lingua del riscatto e dell'orgoglio.
A Matera una Mostra speciale che entra nel cuore della Città. Una Mostra ITINERANTE che trova il suo calore nei giorni in cui il valore della famiglia parla di inclusione: Natale 2019.
La Mostra trova il suo sviluppo nel CONFRONTO fra due linguaggi: 1. La severità e la precisione della ricerca storica curata dal Prof. Cristoforo Magistro, 2. la sinergia di un gruppo di fotografi che hanno documentato il PRIMO PRIDE a Matera.
Quello che ne viene fuori da questo meraviglioso confronto è un grande senso di liberazione.
Una Mostra tutta da vedere e scoprire.
In queste pagine troverete l'itinerario della mostra e alcune notizie utili per saperne di più in tema di DIRITTI.
ITINERARIO INTERATTIVO DELLA MOSTRA
PER CAPIRE MEGLIO
Nel 1889, prima del Fascismo, in Italia veniva promulgato il Codice Zanardelli, primo vero codice penale dell’Italia post-unitaria, che eliminava definitivamente gli “atti di libidine contro natura” dal codice penale.
Nel 1930, in epoca fascista, si ebbe la promulgazione di un nuovo codice penale, il Codice Rocco. Anche in questo caso il turpe vizio non fu inserito perché “non così diffuso in Italia da richiedere l'intervento della legge penale”.
Durante il periodo fascista la parola OMOSESSUALE non veniva ancora utilizzata. Le relazioni tra persone dello stesso venivano indicate solo con parole dispregiative come SODOMITA o PEDERASTA, per dirne alcune.
Nel 1940, con l'approvazione delle Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, la polizia ebbe nuovi mezzi per reprimere i comportamenti omosessuali, considerati un pericolo per lo stato e per l’idea di uomo virile. Qualunque cittadino (compreso un poliziotto) poteva segnalare al questore una persona “potenzialmente pericolosa per la sicurezza pubblica”. La denuncia passava poi al prefetto e poi ancora ad una commissione senza che l’indiziato potesse avere una difesa. E spesso i “pederasti” venivano fermati sulla base di accuse e testimonianze false.
Il regime fascista oltre che a pestaggi e ricovero coatto in manicomio, faceva ricorso a due misure repressive: L’AMMONIZIONE: attuata nei confronti delle persone che la polizia, a sua discrezione, riteneva “capaci di compiere un crimine o uno scandalo” con l’intento di “prevenire” il crimine. L’ammonito aveva di fatto una “libertà limitata” e non poteva frequentare certi luoghi o certe persone, e uscire in determinati orari; Il CONFINO: imposizione di domicilio in un comune a scelta delle autorità, spesso un luogo isolato.
Il 1° Giugno 1940 le condanne al confino dei “pederasti” furono convertite in due anni di ammonizione e i confinati furono rispediti a casa.
Il 28 Giugno 1969 è la data simbolo dell’inizio del Movimento Omosessuale. Quel giorno, allo Stonewall Inn, un bar gay del Greenwich Village a New York, i clienti si ribellarono all’ennesimo tentativo violento della polizia di disperderli, scatenando quelli che sono passati alla storia come Moti di Stonewall.
Il 28 giugno 1970, in memoria dei Moti di Stonewall, fu organizzato il primo Gay Pride a New York, inizialmente chiamato Christopher Street Liberation Day March.
Da quel giorno il simbolo della nuova fase del movimento di liberazione omosessuale divenne la Gay Pride Parade, e la provocazione divenne uno strumento attraverso cui scuotere l'opinione pubblica e rivendicare il diritto alla felicità.
In Italia, nel 1994, si svolse a Roma il primo Gay Pride nazionale ufficiale. Tra gli organizzatori Imma Battaglia e Vladimir Luxuria.
OGGI il termine “Gay Pride” è stato sostituito da “PRIDE”, perché non si parla di una manifestazione organizzata solo per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, intersessuali, e di ogni soggettività con un orientamento sessuale considerato non conforme, ma anche di un momento di rivendicazione dei diritti umani di tutti senza alcuna discriminazione.
OGGI in 72 paesi nel mondo, essere omosessuali è un reato punito con la pena di morte o il carcere. Se in molte parti del mondo i Pride sono occasioni gioiose e allegre, in altre sono soprattutto manifestazioni in cui la comunità LGBTQI+ combatte per la sopravvivenza e l’incolumità.
Il 20 Luglio 2019 Matera ha festeggiato il suo primo Pride al quale hanno partecipano più di 7000 cittadini.
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